UN PAESE DA SCOPRIRE

DIZIONARIO DIALETTALE DI GALLICCHIO

a cura di Maria Grazia Balzano

 

Le tradizioni religiose: la festa della Madonna del Carmelo

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 | LE TRADIZIONI RELIGIOSE: la Festa della  Madonna  del  Carmelo; la  Festa  di San Rocco; la Festa del Corpus Domini il  Sepolcro;|

| IL FUOCO DI SAN GIUSEPPE | L'UCCISIONE DEL MAIALE |

 

       

La festa liturgica della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, che si celebra il 16 luglio,  fu istituita per commemorare l'apparizione mariana che sarebbe avvenuta il 16 luglio 1251  a San Simone Stock  durante la quale la Madonna avrebbe consegnato a Stock uno scapolare e gli avrebbe rivelato notevoli privilegi connessi alla sua devozione. Simone Stock era all'epoca priore generale dell'ordine carmelitano sorto nel XII secolo sul monte Carmelo, in Palestina. La bellezza di questo monte viene celebrata nella Bibbia in diversi passi: su di esso il profeta Elia sfidò e sconfisse i sacerdoti di Baal, e fu qui che, secondo la tradizione, la sacra Famiglia sostò tornando dall'Egitto. Lassù si ritirarono dopo la morte di Gesù alcuni cristiani aspiranti alla perfezione dei consigli evangelici e nell'anno 93, in ricordo della visione che mostrava al profeta  Elia la venuta della Vergine sotto la figura di una piccola nube che saliva dalla terra verso il Carmelo, costruirono una cappella votata alla Vergine che perciò si chiamò Madonna del Carmelo o del Carmine. Verso il 1150 i  carmelitani si organizzarono a vita comune  e  nel corso del XIII ricevettero dal patriarca di Gerusalemme S. Alberto,  una regola approvata nel 1226 da papa Onorio III.

Il culto della Madonna del Carmine a Gallicchio è molto antico essendo legato alla Cappella che ne porta il nome, edificata sicuramente  prima del 1610  anno in cui  furono esiguiti dei lavori di restauro o di abbellimento commissionati dal Principe  Giovanni Giacomo Coppola per ringraziare concretamente e pubblicamente la vergine in occasione di un evento straordinario. Nella piccola cappella ai piedi del paese, di recente restaurata,  si può ammirare una tela ad olio rappresentante un carro di fuoco trainato da due cavalli (probabilmente Elia) dipinta nel 1613 dal pittore Giovanni Angelo D’Ambrosio di Saponara. Nella parte centrale di questa tela, incastonata in una nicchia protetta da un vetro, figura un quadro ad olio della Beata Vergine del Carmelo tra  i ss. Anna e Nicola, forse dello stesso autore. Un affresco del 1629  raffigurante la Madonna del Carmine con il bambino tra una corona di nuvole sopra un città turrita in fiamme, che si trovava sotto un arco a tutto sesto a fianco dell'altare laterale, è stato staccato per il restauro  e  spostato nella Chiesa di San Giuseppe.

Con grandi festeggiamenti religiosi e civili, i gallichiesi  ringraziano ogni anno  la santa Vergine, protettrice del paese. Nei tempi passati  la festa si svolgeva la seconda domenica di settembre dopo il raccolto del grano che veniva donato in gran quantità per coprire la maggiorparte delle spese. Dagli inizi degli anni '70 i festeggiamenti sono stati spostati nel mese di agosto in coincidenza delle ferie estive per permettere ai tanti emigrati che fanno ritorno al paese di parteciparvi.

Attualmentela festa si svolge in due momenti:

  • la 1a domenica di maggio sul far della sera, dopo la celebrazione della Santa  Messa, la statua della Madonna viene portata in processione con una grande fiaccolata, accompagnata da canti tradizionali e dalle musiche della banda.  Dopo il  rientro della statua nella Cappella si assiste al tradizionale spettacolo dei fuochi d'artificio;

  • la 1a o la 2a domenica d'agosto dopo la celebrazione della messa  nella Cappella del Carmine, la Madonna  viene  riportata  in processione nella Chiesa di San Giuseppe  dopo aver percorso le vie principali del paese. All'imbrunire la bellissima statua della Madonna del Carmelo, realizzata Domenico Antonio Orenga,  scultore del '700 di scuola napoletana, varca la soglia della chiesa

Il saluto musicale del complesso bandistico e lo spettacolo pirotecnico danno il via alla processione  aperta dallo stendardo recante l'effige della Madonna,  la banda  musicale, il gonfalone del comune e le autorità civili;  due carabinieri scortano la Madonna ponendosi ai fianchi.  La  portantina (a càggë)  della statua di forma quadrata in legno intarsiato, realizzata dal 1927 dal maestro Paolo Di Frino, viene sorretta dai fedeli, donne e uomini che si alternano nel compito. In passato era consuetudine realizzare delle costruzioni votive, formate  da un insieme di candele montate su un telaio di legno e ornate con nastri colorati e fiori di carta (i cìriië), che venivano portate a spalla o sulla testa durante le processione, precedendo la  Madonna.

 

L'intera cittadinanza  accompagna devotamente la venerata effigie che avanza a lungo le vie, sostando davanti le case di chi vuole lasciare la propria offerta per la festa direttamente in una casetta posta davanti alla statua. Finita la processione la Madonna viene riportata in chiesa, salutata dal canto delle litanie e viene posta al lato dell’altare dove ogni devoto si avvicina per salutarla di nuovo recitando qualche preghiera e baciandola devotamente.

 

 

I festeggiamenti civili prevedono in serata un concerto bandistico e fragorosi fuochi pirotecnici di piazza.