UN PAESE  

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DIZIONARIO DIALETTALE DI GALLICCHIO

a cura di Maria Grazia Balzano

 

STORIA

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Ipotesi sull'origine del nome Gallicchio (1)

 

"Gallicclum, Calichium, Galluccium, Galluccio"  queste sono  le versioni più antiche che si conoscono del nome di Gallicchio,  sull’etimologia del quale  non esiste  un parere condiviso dagli studiosi anche per l' unicità e l’originalità del toponimo.   Giacomo Racioppi (Origini storiche investigate dei nomi geografici della Basilicata, 1876) lo fa derivare dal basso latino "Gallitium" «gualchiera», macchina ad acqua dell'industria laniera i cui magli battevano la stoffa, trattata con acqua, sapone, argilla, per conferirle la consistenza del feltro, ipotizzando che il paese sia  sorto intorno a una fabbrica tessile. Altri studiosi hanno ipotizzato che il nome Gallicchio abbia avuto origine da "Gallus ictus" «gallo che lancia», in quanto sullo stemma comunale campeggia  un gallo che impugna con la zampa destra una freccia nell'atto di lanciarla.

Il filologo napoletano Guglielmo Peirce (Le origine preistoriche dell'onomastica italiana. Parte settima: La toponomastica longobarda, Società Napoletana di Storia Patria, 1998) ha inserito Gallicchio in una lista di nomi di luogo che ricorderebbero la dominazione longobarda, pur condividendo gli etimi indeuropei con una gran parte dei toponimi preesistenti sin dall'antichità grecoromana.

Dall'etimo indoeuropeo:    CELLA (latino)> luogo a pian terreno della casa/ HALJA  (gotico;) HALLE/ HALLA (antico tedesco)> atrio / KALIA (greco)> capanna, granaio, gabbia, nido/ KALIOS, KALIAS (greco)> casetta tugurio/ KALAS (sanscrito)> capanna,  deriverebbero i seguenti toponimi: Gaglianico; Gagliato; Gaiola; Gaiole; Gagliole; Galatina; Galati; Galatone; Galatro; Galeata; Gallarate; Galleane; Gallese; Gallio; Galleno; Galliate ; Galliavola; Gallico; Gallicchio; Galliera; Gallina; Gallinaro; Gallipoli;  Gallodoro; Galloro; Galluccio; Galluzzo; Gela; Golasecca.

Purtroppo non  si sono ancora trovati documenti d'archivio o  reperti archeologici che testimonino l' esistenza di Gallicchio Vetere o dell'attuale paese in epoca longombarda, anche se sappiamo che  tutta  la Lucania fece parte del Ducato di Benevento e che un paese a pochi chilometri da Gallicchio, Sant'Arcangelo, fu fondato proprio dai longobardi intorno al V- VI  secolo.

Il legame nel significato nel nome Gallicchio con il termine "casa " ,  ritorna in un'altra interpretazione del toponimo proposta  nei primi anni '80 da  un gruppo di studiosi, con a capo l'allora  parrocco di Gallicchio e Missanello, Don Antonio Di Leo, che fa  derivare Gallicchio dal greco "Calloi Ai Coi" che significa «belle case» oppure da "Allòi Oicoi"  «altre case». Ma se si accoglie questa ipotesi, a quali popolazioni greche si deve far risalire l'origine del nome, a quelle della Magna Grecia del III-IV secolo a. C., come vorrebbe, il Prof. Mario Sanchirico (Gallicchio. Società e vita amministrativa, 2009) o ai greci bizantini del X - XI secolo, come sembra suggerire Rocco Robertella (Nuove Luci Lucane, 1984)?

Se il nome si riferisse  solo al  paese attuale non ci sarebbero dubbi sulla sua origine  greco-bizantina . Tra l'altro le voci di provenienza greca, secondo l'ipotesi più seguita dagli studiosi,  penetrarono nei dialetti  della Basilicata, e quindi anche nel dialetto gallicchiese, proprio in seguito alla bizantizzazione dell' Italia medinionale. Nella diffusione della lingua greca presso il popolo ebbero un ruolo fondamentale  i monaci basiliani, che officiavano, predicavano e pregavano in questa lingua,  e noi sappiamo che la Gallicchio medievale nacque proprio intorno al monastero basiliano di "Gallicclum" di cui si ha notizia la prima volta nel 1060.  In provincia di Potenza, si trovano, per inciso,  anche delle denominazioni che  risalgono alle  antiche dimore dei monaci basiliani, per esempio i toponimi  Lauria e Laurenzana derivano da "laurea" (complesso di abitazioni di monaci).

Tuttavia, anche  e soprattuto  per quanto riguarda l'origine del nome, il nodo da sciogliere  è sempre quello del rapporto dell'attuale paese con Gallicchio Vetere. L'aggettivo sostantivato  "vetere" , che deriva dal latino vetus-eris (vecchio),  designa  un ' area con presenza di resti ruderali, attestanti l'esistenza di sedi umane ora abbandonate. Giacomo Racioppi (Origini storiche investigate dei nomi geografici della Basilicata, 1876, pag.394) scriveva in proposito  "Tutte le contrade che portino la denominazione popolare di Civita o Civitate; tutti i luoghi  ai quali  è ancora infissa o negli ultimi secoli era infissa  la parola "Vetere, vetrano, avetrana, vetrice, vetrale, vietri, vecchio e antico" indicano che ivi fu posto di stazioni etniche, di cui la memoria è forse scomparsa dalle tradizioni degli uomini, ma resta inviscerata nella onomastica topografica del minuto popolo che coltiva o pascola il gregge sui luoghi". In effetti è ormai storicamente provato che Gallicchio Vetere era  una stazione etnica lucana, trasformatasi in un insediamento prima greco e poi romano, ma si chiamava veramente  Gallicchio o questo nome è stato attribuito nel medioevo, dopo la fondazione del nuovo paese, al luogo in cui affioravano i reperti archeologici dell'epoche passate? Forse non lo potremo mai sapere con certezza,  anche se  la tradizione  vorrebbe  l'esistenza un legame di continuità tra l'antico centro abitato e quello attuale. 

Se l'etimologia  di Don Antonio Di Leo presenta la doppia opzione di una derivazione  magno-greca oppure bizantina, quella  proposta dal "Dizionario di toponomastica" della Utet  sembra riferirsi a un toponimo nato in epoca romana L'origine del nome Gallicchio viene, infatti,  legata al termine  "Gallus",  antroponimo latino di età repubblicana, che originariamente identificava personaggi provenienti dalla Gallia o che avevano fatto fortuna in Gallia.

Accogliendo questa ipotesi, Gallicchio dovrebbe  essere una forma diminuitiva di "Gallus", probabilmente con valore vezzeggiativo, composta con il suffisso -iculum (il toponimo potrebbe  indicare che la persona da cui il paese aveva preso il nome, Gallus,  era  piccolo di statuta). Dal punto di vista fonologico il termine Gallicchio può derivare solo dalle forme "Galliculum", "Gallitulum" e "Gallipulum". Infatti nel dialetto gallicchiese (cfr. Fonologia del Gallicchiese: Consonantismo) l' occlusiva prevelare sorda rafforzata /cchii/  è  l'esito normale  dei nessi all'interno di parola /-CL-/ /-TL-/,/-PL-/,  che risultano per lo più dalla sincope di /u/ nel latino volgare:  per es. si ha da pariculum>pariclum: parìcchiië (coppia di buoi), da capitulum>capitlum: capìcchiië (capezzolo), da copulam>coplam:  cùcchiië. Quindi, nell'evoluzione dal latino volgare al dialetto gallicchese, Galliculum>Galliclum  non può che dare come esito  Gallìcchiië,  al contrario l'esito  normale del  termine Gallitium, ipotizzato da Raccioppi all'origine del toponimo,  sarebbe   "Gallizzë"   e  quello di Gallictum (< gallus+ictum),  "Gallittë".

Qualunque sia stato il lemma semplice o composto da cui è stato tratto il nome Gallicchio,   il tempo ha tolto trasparenza alla designazione originaria  e il valore diminitivo, avvertito nel toponimo,  è stato attribuito all' animale "gallo", tanto che in  epoca angioina il paese veniva indicato addirittura con il nome di Galluccio. Il gallo è diventato l'emblema di Gallicchio, anche se in origine non doveva essere  raffigurato con la freccia nella zampa destra. Infatti l'immagine  scolpita nel 1610 sul portale della Cappella della Madonna del Carmelo è priva della freccia, così come al centro di in un'antica bandiera tricolore del 1884, conservata nei locali del municipio di  Gallicchio, si trova ricamato un gallo semplicemente poggiato su una sfera.

 

 

Stemma del comune di Gallicchio

Riproduzione in legno dello stemma dell'artista Michele Maffeo