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Dizionario dialettale di Gallicchio a cura di MARIA GRAZIA BALZANO
Posizione del dialetto gallicchiese all'interno dei dialetti della Basilicata Fonologia e fonetica del gallicchiese Morfologia e sintassi del gallicchiese Lessico del gallicchiese |
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MORFOLOGIA E SINTASSI DEL GALLICCHIESE L'AGGETTIVO L'articoloIl nomeIl pronomeIl verboL'avverbioLa preposizione La congiunzione Gli aggettivi qualificativi In italiano l'aggettivo qualificativo, usato in funzione di attributo, può essere posto tanto prima quanto dopo il nome cui si riferisce: l'aggettivo posto dopo il nome ha un valore distintivo e restrittivo, attribuisce cioè al nome qualità che si vogliono mettere in evidenza, l'aggettivo davanti al nome ha un valore solo descrittivo, in quanto si limita ad attribuire una qualità generica e quasi accessoria al nome a cui è riferito. Nel dialetto gallicchiese gli aggettivi qualificativi vengono usati quasi esclusivamente con valore distintivo e restrittivo, quindi prediligono essere posposti al nome. Si dirà dunque per es.: na përsùna stùpëdë (una persona stupida), mai, na stùpëda përsùnë (una stupida persona) na càsa grànnë (una casa grande), mai, na grànna càsë (una grande casa) na vìgna vèrdë (una vigna verde), mai, na vèrda vìgnë (una verde vigna) nu fìglië malaméndë (un figlio cattivo), mai, nu malaméndë fìglië (un cattivo figlio). In alcuni casi la posizione degli aggetivi qualificativi può essere più libera. Si potrà dunque dire indifferentemente, ma con un significato leggermente diverso:
na bbèlla
càsë
(una bella casa)
e na càsa bbéllë
(una casa bella) na pòvëra fémmënë (una povera donna) e na fëmmëna pòvërë (una donna povera) na vécchia màchënë (una vecchia automobile) o na machëna vécchiië (una automobile vecchia) a) Aggettivi alterati Per esprimere sfumature della qualità di cui sono portatori, gli aggettivi qualificativi possono essere alterati mediante particolari suffissi. Rispetto ai sostantivi, sono maggiormente usati i suffissi diminuitivi e accrescitivi che possono assumere anche connotazione peggiorativa, meno usati quelli vezzeggiativi se non nelle forme derivate dall'italiano:
b) Aggettivi composti Nel dialetto gallicchiese gli aggettivi qualificativi composti nascono oltre che dall'unione di due aggettivi, come in italiano, per es. bbruttëfàttë (brutto/a), malëfatëgàndë (sfaticato/a), anche dall'unione di un sostantivo+ un aggettivo, per es. capëtùostë /capëtòstë (testardo/a), culërùttë (fortunato/a). c) Il grado degli aggettivi qualificativi L'aggettivo qualificativo può esprimere anche il grado in cui una qualità è posseduta da una persona o una cosa. Poichè una persona o una cosa possono avere una certa qualità in misura uguale, maggiore, minore o massima rispetto un'altra persona o cosa , l'aggettivo qualificativo ha tre gradi : 1) grado positivo (l'aggettivo esprime solo l'esistenza di una qualità) Es.: A càs' é bbèllë (La casa è bella), U uagliónë ié àutë (Il ragazzo è alto). 2) grado comparativo (l'aggettivo esprime la qualità stabilendo un confronto tra due persone). Il comparativo di maggioranza (la qualità espressa dall'aggettivo è presente in misura maggiore nel primo che nel secondo termine di paragone) si forma ponendo l'avverbio cchiù (più) davanti all'aggettivo che indica la qualità e le preposizioni dë (di) , d'u (del), d'a (della), d'i (degli, delle) davanti al secondo termine di paragone: Es.: Le forme sintetiche méglië (meglio) e péggë (peggio) in gallicchiese non sono sentite come comparative e perciò si combinano con la particella, per es, Pàrlë cchiù méglië dë mé (Parli meglio di me). Questo uso dialettale viene introdotto dalle persone meno colte anche nell'italiano (più meglio, più maggiore, ecc.) Il comparativo di uguaglianza (la qualità espressa dall'aggettivo è presente in misura uguale nei due termini di paragone) si forma ponendo davanti al secondo termine di paragone gli avverbi cùmë (come) e cuàndë (quando) seguiti dalla preposizione a (a), Es.: Per il comparativo di minoranza (la qualità espressa dall'aggettivo è presente in misura minore nel primo che nel secondo termine di paragone) non esiste una forma simile a quella usata in italiano con l'avverbio 'meno', ma la qualità minore viene resa o con una forma negativa di comparativo di uguaglianza, oppure mediante l'inversione dei termini di paragone Es.: Io sono meno bella di te > Ié nòn su' bbéllë cùm'a tté (Io non sono bella come te), oppure, Ié su' cchiù bbrùttë dë té (Io sono più brutta di te) 3) grado superlativo ('aggettivo esprime la qualità posseduta al massimo grado) Il grado superlativo può essere assoluto o relativo. Il superlativo assoluto si forma sia facendo precedere, oppure seguire, all'aggettivo l' avverbio assàië (molto) o vérë (veramente), che ripetendo il grado positivo dell'aggettivo. Es.: U zìtë dë chéllë é bbrùtt'assàië (Il fidanzato di quella ragazza è molto brutto); Cuìllu uaglión' é vvèrë sëmbatëchë (Quel ragazzo è simpaticissimo) Ié nu uagnënìellë zìcchë zìcchë (È un bambino piccolissimo) Il superlativo relativo si forma utilizzando al contempo l'articolo determinativo e l' aggettivo al grado comparativo. L'articolo talvolta precede immediatamente l'avverbio cchiù (più) talvolta è collocato prima del nome cui si riferisce Es.: Luìggë ié u cchiù vvécchiië dë tùttë cuàndë (Luigi è il più vecchio di tutti) Ié l'òmmënë cchiù bbùonë (È l'uomo più buono) |
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