L’elemento
italiano
Un grande numero di parole del lessico
gallicchiese poviene dall’italiano. La lingua italiana costituisce un
serbatoio lessicale cui il dialetto gallicchiese attinge di continuo. L’
accesso generalizzato all'istruzione di base, la mobilità territoriale,
l’azione dei mezzi di comunicazione di massa attraverso la diffusione di un
linguaggio comune, hanno cotribuito a “italianizzare” il dialetto.
I prestiti della lingua italiana appaiono
in forme diversicate a seconda della maggiore o minore integrazione fonetica
e morfologica. La presenza di realizzazioni diverse è dovuta in massima
parte al diverso stato sociale e anagrafico dei parlanti: le persone più
anziane, più umili e meno scolarizzate tendono ad applicare più
fedelmente le regole fonologiche del dialetto gallicchiese ai prestiti
italiani, mentre le persone più giovani, più abbienti e più
scolarizzate tendono ad
accogliere quasi integralmente i lemmi italiani affievolendone solo le
vocali finali. Possiamo, quindi, trovare varianti come per es, accupàtë
vs occupàtë (occupato/a), chëstùmë
vs costùmë (costume), dëlënguìendë vs delinguéndë
(delinquenti) , mmécë vs invécë (invece), pruvìngë vs
provìngë (provincia), termosëfùnë vs termosifónë
(termosifoni), uffénnë vs
offéndë (offendere), ecc.
L’italianizzazione del linguaggio comporta
anche l’uso di termini più moderni accanto a quelli più genuini e arcaici,
per es matìtë e/o àbbësë (matita), acciaië e/o
azzàrë (acciaio), bbàffë e/o mustazzë (baffi), bbambìnë
e/o uagnenìellë (bambino), sùghë
e/o cunzìmë (sugo), mutàndë
e/o cauzënèttë (mutande), pandalónë e/o càuzë
(pantaloni), pìzzë e/o strazzàtë (pizza),
raffrëddórë e/o ciamùorrë (raffreddore), spazzatùrë o
mënnézzë (spazzatura).
Il lessico galicchiese per tramite
dell’italiano si è arricchito e si arricchisce ogni giorno soprattutto di termini provenienti dai
linguaggi settoriali, cioè dalle varietà particolari della lingua usate
dagli specialisti di una determinata disciplina o attività, come quelli
della medicina, per es. cardiòlëghë (cardiologo), catètërë
(catetere), ecografìië (ecografia), scerùppë (sciroppo),
tëròiëdë (tiroide), sërìnghë (siringa/iniezione), della
tecnonologia, per es. abbagliàndë (abbagliande), frénë
(freno), lavatrìcë (lavatrice), ràdiië (radio), telèfënë
(telefono), televisiónë (televisore), termosëfónë
(termosifone), trénë (treno), semàfërë
(semaforo), della politica, per es. democràtëchë
(democristiano), comunìstë (comunista), fascìstë (fascista),
partìtë (partito), nel diritto e nell’amministazione, per es.
avvucàtë (avvocato), ddëstëmòniië (testimone), reggiònë
(regione), stëpéndiië (stipendio), uffìciië (ufficio), dello
sport per es. calcèttë (calcetto), ggënnàstëchë (ginnastica),
ggiocatòrë (calciatore), racchéttë (racchetta), pallónë
(pallone), scudéttë (scudetto), della scuola, per es. bbachéttë
(bacchetta), bbëdèllë (bidello/a), maéstrë (maestro/a),
lavàgnë (lavagna), paggéllë
(pagella), prëfëssórë (professore),
ecc…
L'elemento inglese
Il mondo
anglosassone ha assunto in Italia il ruolo di modello culturale e
linguistico in particolar modo a partire dall'indomani della seconda guerra
mondiale. Al di là delle parole inglesi e anglomericane che sono
presenti in tutti i campi e sono usate quotidianamente anche dai
gallicchiesi, ci piace segnalare alcuni inglesismi particolari come bbòssë,
Papà/ Mamma, da boss (padrone, capo), iòrchë,
Razza di animali di origine inglese, da York, ssùerë, Maglia
lunga aperta da sweater (maglione di lana leggero), pënozzùlë,
Nocciolina americana, da peanut (arachide), ûascìndònnë,
Varietà di arance senza semi da Washington.
Altre fonti
di parole
Per completare il quadro delle componenti
fondamentali del lessico gallicchiese bisogna ricordare:
-
le parole di
origine onomatopeica, cioè le parole costruite trascrivendo in modo
più o meno preciso suoni e rumori, come per es. chicchirichì,
gallina di piccole dimensioni, chiurìllë, grillo canterino,
cùpa- cùpë, strumento che
emette un suono cupo, zuûìttë, civetta.;
-
le parole create dal nulla come
per es. olà, detersivo per bucato a mano dal nome di una delle prime marche di detersivi, oppure
sputënìcchë, da sputnik nome del primo razzo sovietico inviato nello
spazio.
Bibliografia:
Bigalke, R.
1980, Dizionario dialettale della Basilicata, Heidelberg.
Branco, L.,
1985, Ricordi bizantini di un dialetto di Basilicata, Sant’Arcangelo,
Moliterno, Arti grafiche Agesa.
Elefante, F.,
1993, Vocabolario castronovese, Castronuovo di Sant' Andrea
Rossi A.,
Etimologia greco-latina di vocaboli dialettali nella zona di Latronico,
Internet.